THALASSA

quei giorni perduti a rincorrere il vento...

11.11.2006

Fuor di metafora

“Art thou afeard to be the same in thine own act and valour as thou art in desire?”
WILLIAM SHAKESPEARE


C’era una volta un bravo ragazzo che tornando a casa, passava tutti i giorni, due volte al giorno, davanti ad una piccola pasticceria.
Le tentazioni esposte erano tante, ma a casa lo attendeva la cena anche se il dolce era eventualità rara quanto improbabile.
E così per anni il ragazzo - che, ricordiamolo, era proprio bravo! - si era astenuto dal rovinarsi l’appetito con crostate e ciambelloni, bavaresi e charlottes, savoiardi e choux d'ogni genere e delizia...
Un giorno però, nella vetrina della piccola pasticceria, tra i biscottini alla marmellata e le madeleines, comparve lei: una sontuosa torta al cioccolato, ricoperta di cioccolato, ripiena di cioccolato.
Il ragazzo stavolta non seppe resistere – in fondo una fettina piccola piccola non sarebbe stata poi un peccato così grave – e così entrò a comprarne una fetta, che si mangiò tutta e subito, di nascosto, come si conviene alle cose più buone, e con gran soddisfazione.
Ancora gli si notavano i baffi di cioccolato quando i sensi di colpa, insensibili e puntualissimi, lo assalirono.
Non tanto per aver mangiato la fetta di torta, quanto perché si rese conto che gli era rimasta ancora una voglia terribile di quella torta, la voleva tutta, non poteva più farne a meno…

Le tentazioni sono tante, ma a casa, spesso, la cena, e talvolta il dolce, attendono. Per saziarsi altrimenti - o per non tornare più a casa - ci vuole molto, molto coraggio.