THALASSA

quei giorni perduti a rincorrere il vento...

1.31.2014

PERDINDIRINDINA, darling.

"Quando poggio la mia mano sul corpo di un’altra donna, tutto il rimpianto della tua carne mi sale alle labbra. E quando qualcuna si appoggia alla mia spalla, l’ucciderei senza concederle un sorriso per punirla di avere tentato d’imitare una tenerezza che non appartiene ad altri che a te".
A. CAMUS


Sin da piccola, ci sono momenti della vita in cui mi sono sentita come calamita. 
Bambini, poi ragazzi, poi uomini.  In un tourbillon vivace e travolgente.
In termini di seduzione involontaria, insomma, la regola appare chiara: o tutto o niente.
Evidentemente, la luce che la felicità accende nei miei occhi, fa la differenza, attira, incuriosisce.  
Accade così, che se il mio pensiero si attarda su un unico nome, il risultato è un irrimediabile guadagno di fascino diffuso.

Ora però che il nome è il tuo, amormio, nonostante gli spergiuri di leggerezza, non posso ignorare l'insofferenza che mi prende all'udire qualcuno vezzeggiarmi usando le tue stesse parole. 
A travolgermi, in questo caso, è solo un fastidioso confondersi che non ha alcun motivo d'essere.
E comprendo, d'improvviso, che il tuo essermi accanto, anche se solo per un attimo, è tutto ciò che conta.
E che desidero.