THALASSA

quei giorni perduti a rincorrere il vento...

6.30.2006

Ad occhi chiusi


"Si rendeva conto che era bella, del bello che aveva sempre desiderato in una donna, un bello intenso, ma segreto, discreto, il contrario del bello dei cartelloni del cinema; non vi era niente in lei che richiamasse l’attenzione di un uomo, eppure un uomo che conoscesse le donne doveva interessarsi più a lei che a qualsiasi altra ..."
GIORGIO SCERBANENCO



Intendiamoci, non sono una stra-fica di quelle che mi giro anch’io a guardare…
Non ho un fisico statuario, non ho lineamenti perfetti, non gioco con le mani in modo sensuale, non combatto con palestre inefficaci o cerniere affaticate, non sono azionista di maggioranza di centri estetici e coiffeurs di grido, non vesto in modo vistoso o provocante….
Eppure…eppure capitano cose poco chiare.

Tipo.
Sportello di banca, insieme al saldo, un bigliettino: “lei mi piace molto: verrebbe a letto con me?”
Da notare che non mi chiamo Paris Hilton, né Christina Onassis, pertanto il saldo, tutt’altro che da ereditiera, non giustifica affatto simili esternazioni…

O ancora.
Autobus affollato di bionde straniere seminude e semidee sotto i 30, (ovvero ancora sotto i 100kg di vodka lemon e burro d’arachidi), un tizio, italiano, si rivolge a me, piccola brutta e nera, in tedesco, per chiedermi se ho bisogno di informazioni…se ho voglia di un caffè...e anche di qualcos'altro...

Tralascio solo per tema di banalità i mosconi in motorino, i bavosi al parco, i pappagalli sulle decappottabili, lo sceicco (uno solo) sullo yacht…
E continuo ad interrogarmi.: ma perché proprio io?
L’altra sera a cena un gioco di prestigio: estraggo la carta dal mazzo, regina di cuori, per la gioia di Piero e compagni…

Ma come esegesi non mi soddisfa….
Preferisco quella di un amico, che di donne se ne intende…
“hai una luce negli occhi…che parla da sola”