THALASSA

quei giorni perduti a rincorrere il vento...

3.27.2008

VADO NON VADO


A spaccare il capello in quattro, si sa, son più bravi gli altri.

Noi gente italica ostentiamo l’alibi del pressappochismo: impastoiati come siamo nel buonismo e nella faciloneria, ad accapigliarci solo quando si tratta di sostituirci al Mister di turno.
O forse no, a guardar meglio…è l’Italia oggi ad essere spaccata in quattro.

Quelli a cui non è mai fregato niente di niente che nemmeno lo sanno che il 13 aprile (e il 14 fino alle 15) si vota.

Quelli a cui frega solo di se stessi, che a votare ci vanno eccome, dopo essersi guardati nel portafogli, convinti che se ci governa chi ha già tutto, forse un punto o due di aliquota si abbassa pure a loro.

Quelli (pochi?) a cui interessa anche come sta il proprio vicino di casa, che, pur delusi da quel che resta nel loro portafogli, sanno che certi sacrifici son necessari, che viene il tempo di tirar la cinghia, purché siano tutti a farlo, per sperar di ottenere qualcosa, a allora a votar ci vanno, speranzosi.

E poi quelli che, forse, ci vedono meglio di tutti, delusi e amareggiati, che l’orizzonte c’è e lo si vede ogni tanto, ma questa volta no, c’è nebbia. E fitta.
Meglio restare a casa?