Can I introduce you my...cube?
Una notte breve, anacronistica, sospesa nella realtà di tutti i giorni, ripescata tra ricordi di gite scolastiche.
Atmosfera da ultimi posti sull'autobus, letti sfatti, aria d'erba, di libertà, di trasgressione già annoiata; unica certezza: la carenza d'alcool. Conseguenze: cervello collettivo troppo acceso, l'inevitabile giochino ..."immagina un cubo"...
Chiudo gli occhi e lui è lì, grande, di più, immenso, di più, infinito. Se lanci lo sguardo ti ci perdi in quegli spigoli inarrivabili. Ed è scuro, levigato, perfetto, superficie di specchi che si rincorrono e si difendono...Impossibile capire cosa ci sia all'interno, ma tutto ciò che sta fuori lascia traccia, in un riflesso almeno.
Il mio "ego", sarà la spiegazione.
"Così come lo vede il tuo inconscio".
Ma perchè ridurre, ridimensionare, limitare?
Ognuno ha l'"ego" che si merita, no?
1 Comments:
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